Fitodepurazione

La tesi specialistica sulla fitodepurazione mi ha portato ad appassionarmi  a questi sistemi di depurazione ”naturale” delle acque, metodi che utilizzano con vari gradi di tecnica e tecnologia, la sinergia tra substrato, batteri e piante per trattare un refluo. In fondo un refluo domestico può esser definito, almeno dal punto di vista di batteri e piante, acqua arricchita! Quando parlo di fitodepurazione non posso non citare Fabrizio De Andrè  ”…dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior…”!

La fitodepurazione per definizione, deve integrare più discipline e sott’intende un approccio sistemico e concepisce il refluo come rifiuto e nel contempo, come risorsa.  Atteggiamento che dovrebbe sempre più caratterizzare non solo le nostre città, ma anche i nostri stili di vita.

Grazie alla fitodepurazione ho potuto lavorare in UK per un paio di anni, tra Cardiff, Slimbridge ed Aberdeen. In Scozia ho lavorato per più di un anno al James Hutton Institute con cui tutt’ora collaboro facendo ricerca e consulenza.

Ricerca e Valutazione ambientale

Parallelamente al lavoro nel campo della fitodepurazione ho partecipato valutazioni di impatto ambientale utilizzando molteplici bioindicatori (macroinvertebrati terrestri, diatomee, macroinvertebrati acquatici) e contribuito a progetti di ricerca legati alla valutazione dello stato di conservazione di molteplici specie di insetti.

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